IL CARBONE VEGETALE: L’IMPASTO NERO CHE FA BENE ALL’INTESTINO
Oggi vi presentiamo un’assoluta novità in campo alimentare, un vero e proprio “functional food” che oltre ad essere scenografico e divertente, fa bene al nostro apparato gastroenterico.
Si tratta di una particolare farina nera, incolore e insapore prodotta dal carbone vegetale.
Il carbone vegetale, detto anche “carbone attivo”, è solitamente venduto come forma di compresse e utilizzato per gran parte dei disturbi connessi a stomaco e intestino.
Non è altro che una polvere derivante dalla carbonizzazione senza fiamma della legna di pioppo, salice, betulla, tiglio ottenuta con temperature molto elevate (oltre 600 gradi) in assenza di ossigeno.
Il carbone vegetale, grazie alle sue caratteristiche adsorbenti, limita gli effetti di aerofagia e meteorismo trattenendo i gas ingeriti o prodotti nei suoi pori e riducendo la tensione addominale.
Per chi soffre di reflusso gastroesofageo e acidità di stomaco, il carbone vegetale può trattenere i succhi gastrici in eccesso portando così un immediato sollievo.
Oltre a ridurre l’eccesso di succhi gastrici, le sue capacità adsorbenti determinano una lieve capacità antibatterica in quanto germi e batteri vengono inclusi all’interno dei pori di cui il carbone è composto. Dunque potrebbe essere utile anche per l’alitosi, spesso causato proprio dalla colonizzazione batterica del cavo orale, e come disinfettate per l’intestino.
In campo alimentare viene utilizzato anche nel sale nero di Cipro e come colorante sicuro e autorizzato dalla normativa UE (E153).
Da poco è impiegato anche in moltissime preparazioni in cucina: miscelato alla dose tradizionale di farina nella proporzione di 10 -15 g /kg di farina, si possono realizzare senza difficoltà impasti dolci e salati.
Gli impasti acquistano un colore nero insolito, su cui i colori degli altri ingredienti spiccano: il verde dell’insalata, il bianco della mozzarella, il rosso del pomodoro su un impasto nero creano così un gioco di colore accattivante e in grado di stuzzicare anche i palati più difficili.
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